Rappresentare le reazioni di familiari, amici e conoscenti di fronte a una diagnosi di cancro.
E tutto il mondo fuori… si ispira all’articolo “Run for your life: the reaction of some professionals to a person with cancer” pubblicato nel 2003 sulla prestigiosa rivista Journal of Clinical Oncology. Il testo racconta che, nonostante gli sforzi per evitare il confronto con l’ansia della morte, coloro che si ammalano di cancro spesso si scontrano con il distacco, la resistenza e, in alcuni casi, addirittura con l’ostilità del mondo “sano” di chi sta intorno. La reazione delle persone sane può variare, da strategie di distanziamento fisico come l’evitamento e il “non volevo disturbarti”, fino a strategie di distanziamento psicologico come ignorare le emozioni del paziente o delegittimarle.
La persona che si è ammalata sente allora la necessità di proteggersi da questi atteggiamenti di coping distorto ma allo stesso tempo ha bisogno di trovare la vicinanza di chi sa dare conforto e sostegno.
La serie, in sei episodi, realizzata con la regia magistrale di Marco Fabbro e la straordinaria interpretazione dell’attrice Chiara Pasqualini, ha saputo trasmettere quell’equilibrio instabile tra la gestione delle proprie emozioni e le reazioni del mondo fuori.